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La tua carriera è giunta a un punto in cui senti di voler dare qualcosa in più, accrescendo le tue competenze? Conosci poco i trigger point e stai seriamente prendendo in considerazione di specializzarti su questo argomento?

Si fa presto a dire “trigger point” ma a volte si perde di vista l’importanza di una conoscenza dettagliata di tale condizione, specialmente in base alle aree in cui si presenta, per poter poi intervenire in modo appropriato. Ti forniamo alcune semplici indicazioni per conoscere meglio le caratteristiche e i metodi di trattamento di:

  • Trigger point scapola
  • Trigger point sottoscapolare
  • Trigger point sovraspinato
  • Trigger point pettorale
  • Trigger point deltoide

Come vedi in un’area circoscritta, possono verificarsi una serie di trigger point localizzati per i quali sono previste manovre individuali, specifiche e personalizzate.

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Come si verifica un trigger point e quali sono le sue caratteristiche, in base all’area in cui è presente

Di certo non sei nuovo all’argomento del trigger point, ma in particolare proviamo a conoscere meglio le caratteristiche del trigger point spalla e il modo in cui può essere individuato e trattato.

Innanzitutto il trigger point si riferisce alla formazione di un piccolo nodo della fibra muscolare che si può facilmente avvertire tastando la pelle. Di solito la palpazione è anche causa di dolore che il paziente percepisce non solo dove si presenta in trigger point, ma il più delle volte in zone distanti da esso.

Se infatti si è in presenza di un trigger point scapola, per esempio, è possibile che il dolore venga avvertito all’altezza delle spalle.

Un operatore specializzato nel trattamento di trigger point è in grado di fare una diagnosi precoce, ricostruendo, per il trigger point spalla, mappa e origine. In altre parole un professionista sa individuare per il trigger point spalla, sintomi e caratteristiche, per poi intervenire con tempestività.

Conoscerlo e saperlo trattare nei modi e tempi adeguati, fa di te uno specialista competente e affidabile in questo settore: se è questo a cui ambisci, allora scopri di più.

Quando il trigger point non è una condizione standard: scopri tutte le tipologie

Il trigger point lo devi conoscere bene per poterlo trattare adeguatamente. Che tu sia un operatore del settore o stia per diventarlo, è importante che ne conosca le caratteristiche e le tipologie con cui si manifesta.

In particolare, il trigger point spalla è considerato uno dei più diffusi e per questa ragione viene suddiviso in diverse categorie, da trattare in maniera specifica.

Innanzitutto il trigger può presentarsi in due manifestazioni:

  • Latente, è il più insidioso perché asintomatico, e se non sollecitato direttamente non è fonte di dolore
  • Attivo, ovvero quando il dolore si avverte anche senza sollecitazione o pressione

Le altre caratteristiche del trigger point spalla sono comuni al trigger point latente e a quello attivo.

Il trigger point si genera sempre in una banda muscolare e, sottoposto a una pressione, è fonte di dolore che può non essere continuativo e che spesso tende a lenirsi, se la parte interessata dal trigger point viene a contatto con fonti di calore.

Il più delle volte il dolore percepito non coincide con la zona in cui si manifesta il trigger point, tuttavia il muscolo su cui è presente il punto grilletto (trigger point) è soggetto a ridotte capacità di contrazione. Per questa ragione da specialista dovresti essere in grado di riconoscere il trigger point spalla, specialmente quando il dolore percepito dal paziente non viene avvertito nel punto trigger ma è delocalizzato.

Risolvere il trigger point spalla: le metodologie di trattamento più utilizzate e le differenze

In base a dove è localizzato, al suo stadio e alle specifiche caratteristiche, il trigger point spalla può essere trattato seguendo metodi di intervento differenti.

Per il trigger point spalla esercizi specifici e manovre esperte sono fondamentali, purché siano eseguite in maniera corretta.

Tra le varie tipologie di intervento, da operatore puoi eseguire le seguenti tecniche:

  • Compressione manuale o compressione ischemica: una serie di manovre che possono sollecitare ulteriormente il dolore, ma in misura tollerabile. La precisione in questa tecnica di trattamento è cruciale, perché è inversamente proporzionale alla forza esercitata in qualità di operatore. Più sarai preciso nel punto di azione e minore forza di compressione sarà necessaria.
  • Applicazioni di freddo intermittente alternate a stiramenti: le applicazioni di freddo servono a interrompere temporaneamente la sensazione del dolore e permettono di procedere allo stiramento delle fasce muscolari, per sciogliere il trigger point spalla.
  • Rilassamento post isometrico: consiste nella contrazione isometrica del muscolo soggetto a trigger point, a cui segue il rilassamento su cui puoi intervenire con la manipolazione e l’allungamento. Queste tre fasi, ripetute più volte, consentono di eliminare il trigger point spalla.
  • Strumming: è un trattamento che viene eseguito pizzicando la pelle, con le dita posizionate perpendicolarmente alle fibre muscolari, in corrispondenza del trigger point spalla, esercitando una pressione leggera, fino a che avverti lo scioglimento del nodo.
  • Calore locale: l’applicazione di calore locale favorisce il rilassamento del muscolo e lo predispone allo scioglimento del trigger point, tramite manipolazione.
  • Accorgimenti ergonomici: dopo il trattamento puoi aiutare il paziente ad avere alcuni accorgimenti su una corretta postura, cercando di limitare il rischio che si presentino in futuro altri trigger point spalla.

Molte le strade percorribili, purchè la tua scelta ricada su quella più giusta rispetto al caso specifico. Maggiori saranno le tue competenze e più efficace risulterà il trattamento, preceduto da anamnesi del paziente e diagnosi, da applicare sul paziente.

Se trigger point e spalla sono un binomio abbastanza frequente, è anche vero che non si può immaginare di intervenire in maniera approssimativa o generica. Specializzarti è dunque la condizione necessaria per aiutare il paziente a stare bene e in forma.

Prevenire il dolore da trigger point: in che modo la tua competenza può aiutare il paziente

Alcuni pazienti, più di altri, possono essere soggetti alla formazione di trigger point, in particolare a trigger point scapola o sottoscapolare (relativo al quarto muscolo della Cuffia dei Rotatori), trigger point sovraspinato (che fa capo al terzo muscolo della Cuffia dei Rotatori), o deltoide.

Il tuo intervento come massaggiatore o fisioterapista o massoterapista è di certo necessario, non solo per il trattamento sul trigger point ma anche per aiutare il paziente in un percorso di prevenzione.

Puoi infatti essere di grande aiuto nel fornire suggerimenti che prevengano il dolore da trigger point e che il paziente può seguire, in abbinamento al trattamento.

Innanzitutto puoi consigliare di seguire regolarmente attività fisica, che aiuti il paziente a preservare la tonicità dei muscoli, impedendo o limitando la formazione di trigger point. In particolare dovresti consigliare esercizi quotidiani di stretching, per mantenere l’elasticità muscolare. Ci si può dedicare a questa pratica di allungamento dei muscoli sia prima che dopo aver svolto una qualsiasi attività fisica.

Anche la postura è importante per impedire l’irrigidimento muscolare. Migliorare la postura sia quando si è in piedi che quando si sta seduti è essenziale, nella prevenzione della formazione di tensioni muscolari.

Suggerisci al tuo paziente di dedicare il giusto tempo al sonno, in modo da favorire il recupero e il rilassamento muscolare.

L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione o nell’evitare il peggioramento dei trigger point. Un regime alimentare povero di grassi saturi e ricco di vitamine e minerali è un ottimo strumento per vivere in forma e limitare il rischio di formazione di trigger point.

Come puoi notare, sono tanti gli interventi che il paziente può eseguire da solo, purchè assistito e accompagnato dalla tua competenza.

Esperto del trattamento trigger point spalla? Puoi, attraverso un percorso di specializzazione

Se è vero che non si può pensare di lavorare su un trigger point senza essere esperti o specializzati, è anche vero che non si possono acquisire reali competenze rivolgendosi al primo corso che capita.

Affidarsi a un programma di formazione professionale è fondamentale e per questa ragione è importante che, per accedere al know-how, ti rivolga a chi è nel tuo stesso settore da tempo.

Scegliere un percorso formativo completo e affidabile è la prima regola per la tua crescita professionale. La tua ambizione e la voglia di specializzarti non bastano, se scegli il primo corso trovato a caso nel web.

Conosciamo le tue esigenze e sposiamo i tuoi stessi obiettivi che ti fanno puntare all’eccellenza. Abbiamo messo in piedi per te corsi altamente specializzati, per fornirti le competenze di cui hai realmente bisogno per essere un professionista del trattamento trigger point.

Potrai infatti accedere a corsi molto chiari, attraverso i quali in poco tempo accresci la tua conoscenza e fai quel passo in avanti nella tua carriera.

I corsi che ti proponiamo sono tarati sia nel caso operi già nel settore da più o meno tempo, sia se approcci a questo affascinante mondo partendo da zero, per iniziare una carriera di successo.

Ti offriamo un programma completo e ricco di esempi, spiegazioni e dettagli. Troverai tutto quello di cui hai bisogno per essere padrone della materia e intervenire sui trigger point con professionalità e competenza. I tuoi pazienti riconosceranno in te uno specialista appassionato e competente, oltre che una figura di riferimento, quando avranno bisogno. 

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